I due Shitennō nella cover del sito, chi sono e cosa significano?
I due Shitennō nella cover del sito, chi sono e cosa significano?
• Zōchōten (Sud) e Kōmokuten (Ovest) sono due dei Quattro Re Celesti (Shitennō); Funakoshi li usa in coppia per evocare l’idea di A-un (inizio/fine del respiro) come chiave del Dō. Uno dei due (nell'iconografia scelta) ha la bocca aperta quasi ad aspirare, l'altro ha le labbra serrate, quasi ad emettere il respiro dal naso.
• In Giappone, le quattro direzioni hanno un ricco strato simbolico (Shitennō + Animali cardinali) che si possono usare come mnemotecnica per qualità tecniche e mentali.
• “Tutto inizia/finisce con un respiro” non è poesia: è protocollo operativo per postura, timing, decisione e protezione del centro.
Chi sono gli Shi-tennō
Gli Shitennō (四天王, “Quattro Re Celesti”) sono i protettori delle quattro direzioni del mondo che difendono il Dharma dai demoni: spesso calpestano uno di essi sotto i loro piedi. In Giappone li trovi spesso ai lati delle sale principali dei templi.
• Jikokuten (持国天) – Est Veglia “su questo paese”; di solito armato (spada/halberda).
• Zōchōten (増長天) – Sud Fa “crescere/rafforzare” ciò che protegge; spesso calpesta un demone, con spada.
• Kōmokuten (広目天) – Ovest “Occhio che vede lontano”: in mano rotolo e pennello (osserva, registra, discerne).
• Tamonten/Bishamonten (多聞天/毘沙門天) – Nord “Colui che ascolta molto”: pagoda (tesoro/Dharma) e lancia; è anche il dio guerriero/fortuna.
Quattro direzioni = quattro funzioni della protezione: controllare, far crescere, vedere/giudicare,
custodire.
I quattro punti cardinali in chiave giapponese
Nella cultura giapponese si sovrappongono più sistemi simbolici:
• Buddhismo: gli Shitennō appena citati.
• Onmyōdō / cosmologia sino-giapponese: le Quattro Bestie e i loro colori/stagioni/elementi:
• Est – Seiryū (Drago Azzurro) – primavera, legno, verde/azzurro
• Sud – Suzaku (Uccello Vermiglio) – estate, fuoco, rosso
• Ovest – Byakko (Tigre Bianca) – autunno, metallo, bianco
• Nord – Genbu (Tartaruga-Serpente Nero) – inverno, acqua, nero
Al centro talvolta il Kōryū (Drago Giallo) = equilibrio.
Queste corrispondenze informano urbanistica rituale, disposizione dei templi e—per traslato—l’idea che ogni direzione “colori” la qualità dell’azione/protezione.
“A-un” e l’ambiguità con i guardiani
Il mantra “A-un” (阿吽) è la coppia del primo suono (“A”, bocca aperta) e ultimo suono (“Un”, bocca chiusa) del sanscrito: inizio/fine, inspirazione/espirazione, yang/yin dell’atto vitale.
Iconograficamente, la coppia con bocca aperta/chiusa è classicamente i Niō (Kongōrikishi), i due guardiani muscolari ai portali dei templi. Gli Shitennō invece sono quattro, non due, e non sono codificati come “A” e “Un”.
Detto ciò, maestri e testi (come Funakoshi in Nyūmon) possono accostare due Shitennō—per esempio Zōchōten (energia che cresce → inspirazione) e Kōmokuten (discernimento che “chiude/sigilla” → espirazione)—per richiamare simbolicamente A-un e la frase “tutto inizia con un respiro e finisce con un respiro”. È una metafora pedagogica, non una regola iconografica rigida.
Legami pratici con il respiro nel karate
• Kokyū come protezione: il respiro “contiene” e dirige il ki; senza respiro corretto la guardia cede ( mente,
postura, tempo).
• Inizio/fine (rei, yoi, naoré): l’A-un diventa prassi—A nell’assestarsi (presa d’aria, allineamento), Un nel sigillare (vuoto, calma).
• Kiai e ibuki:
• Stili come Gōjū-ryū enfatizzano ibuki (espirazione rumorosa, addominale) per “armare” il tronco → funzione di “Tamonten”: custodire il centro.
• Nei passaggi di generazione dell’azione (tsuki/keri) l’idea di Zōchōten—crescita dell’energia in inspirazione preparatoria—e di Kōmokuten—espirazione che “vede/colpisce con precisione”—aiuta a non iperventilare, mantenendo ritmo e zanshin.
• Embusen e direzioni: alcune scuole commentano le direzioni della linea del kata come metafora delle quattro qualità:
• Est/Jikokuten → stabilire il territorio (ma-ai, guardia)
• Sud/Zōchōten → sviluppare forza e avanzare
• Ovest/Kōmokuten → leggere l’avversario, controllare
• Nord/Tamonten → ricomporre, proteggere il centro (pagoda = hara)
Non è “dottrina ufficiale”, ma un ausilio di studio efficace.
“Protezione” a più livelli
• Fisico: postura + core attivato sull’espirazione →
protezione della colonna e del hara.
• Mentale: inspirazione = ricevere e ampliare l’attenzione
(Zōchōten); espirazione = decisione, taglio del superfluo (Kōmokuten).
• Etico: gli Shitennō difendono il Dharma; nel dōjō “protezione” significa disciplina (rei), controllo (non-violenza fuori dal necessario), custodia della tradizione.
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Da portare in pratica (brevi spunti)
• Entrando in guardia: un ciclo A-un:
A = inspiro e allungo la colonna (accolgo ciò che c’è),
Un = espello e attivo il basso ventre (decido cosa fare).
• Transizioni del kata: prima di ogni cambio direzione, micro-A (raccogli) – micro-Un (applica).
• Kime: picco di espirazione breve e completa (Un) che “sigilla” il movimento e protegge il tratto lombare.